LAMPIONI per il nostro PLASTICO (prima parte)

     Un plastico, come sanno tutti gli appassionati, non è solo rotaie e treni ma, spesso in misura preponderante, edifici, strade, alberi, per dirla con un solo termine, paesaggio. Per il nostro plastico abbiamo iniziato la costruzione di lampioni stradali a partire dai kit di Magotren. In questa prima parte vi presentiamo la realizzazione dei lampioni.

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     Il contenuto della confezione comprende il materiale necessario alla realizzazione di dieci punti luce oltre ad un foglio con alcuni consigli per la preparazione del materiale stesso.
Il palo ed il braccio “a pastorale” vengono realizzati con elementi di tubo di ottone di diametro crescente (da 1 mm, 1.5 mm e 2.5 mm di diametro). Le fotoincisioni di alpacca presentano quattro pieghe per la realizzazione delle plafoniere mentre la carta adesiva in dotazione permetterà di isolare il collegamento elettrico del led dal corpo del lampione. Completano la confezione una bobina di filo bianco del diametro di 0.5 mm da usare internamente al lampione ed una di filo nero da fissare alla sua base.
Per realizzare i lampioni si impiegheranno punte da trapano da 2 mm e 4 mm di diametro, carta vetrata molto fine, lime, una spazzola con setole di ottone oltre ad un saldatore da elettronica (ad esempio quelli da 25/50w a stilo) con una punta sottile. I led smd possono essere lasciati nella confezione sino al momento del loro utilizzo.

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     La prima fase consiste nel ripulire tutti i pezzi di ottone dai residui dovuti al taglio. I residui più grossi possono essere rimossi con una lima mentre le sbavature sul bordo del tubo possono essere eliminate con una punta da trapano.
Dovendo il cavo di alimentazione passare internamente è opportuno che il segmento da 1 mm di diametro abbia bordi ben rifiniti in modo tale che la plastica di rivestimento non venga danneggiata.
Se, al termine del lavoro, si desidera verniciare i lampioni è opportuno rendere la superficie più ruvida così che la vernice possa far presa. Un passaggio con una carta vetrata molto fine sarà sufficiente a graffiare la superficie del tubo di ottone senza danneggiarla.
Prima di procedere nelle successive fasi di montaggio è meglio verificare che le parti componenti il lampione si sovrappongano senza ostacoli, così che sia possibile posizionarle secondo il tipo di palo che si vuole realizzare.

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    Per poter realizzare un punto luce il cui aspetto sia realistico partiremo dal disegno di un lampione stradale classico, di altezza 10 mt, con basamento rinforzato, palo e forma “a pastorale” sino al corpo illuminante.
Per semplicità supponiamo che la curvatura del braccio sia una sezione di circonferenza. Secondo il disegno il braccio sporge di 2 mt rispetto al palo, quindi si tratta di 23 mm in scala.
Considerando tale valore il raggio della circonferenza, la lunghezza del braccio sarà quindi pari a 36 mm.
Possiamo quindi realizzare un secondo disegno, questa volta 1:1, per stabilire le posizioni relative dei singoli pezzi.
Mantenuto un margine di 2mm per la saldatura della plafoniera, il tubo da 1mm si inserisce per 6mm in quello da 1,5 mm. Questo permetterà anche di ottenere una certa robustezza della giuntura, punto che sarà sollecitato quando procederemo alla piegatura. Il tubo da 2.5 mm viene invece infilato su quello da 1,5 mm mantenendolo a 2 mm dal fondo per la saldatura.
Si può impiegare una “terza mano” o dei pesi per mantenere i tubi di ottone in posizione durante la saldatura (o, meglio, brasatura dolce) ricordando di aggiungere molle metalliche ad una certa distanza dal punto di unione per dissipare il calore.
Nel caso dei pesi, come si può notare nella fotografia qui sopra, a destra, i residui di flussante sporcano la superficie sottostante (ed i tubi di ottone) e devono essere rimossi, ad esempio impiegando una spazzola con setole di ottone.

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     Per eseguire la brasatura dolce delle parti utilizziamo del filo Stagno – Piombo 60/40 con flussante (il comune stagno per elettronica) così che la parte da unire non richieda pulizie particolari.
La pasta salda è sconsigliata poichè contiene elementi chimici che, al momento della saldatura, vaporizzano e risultano altamente dannosi per la salute. La saldatura, ripulita dai residui di flussante, deve poi essere limata per renderla arrotondata e più simile al normale restringimento del palo.

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     Il corpo illuminante è costituito da una lastrina che deve essere staccata, rifinita limando i residui dei sostegni, infine piegata e saldata. Dispone di un foro per il fissaggio al palo e, utilizzando una punta da trapano, è possibile evitare che lo stagno chiuda inavvertitamente il foro stesso.

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     Terminata la saldatura si deve ripassare il foro così da correggere l’inclinazione con cui le due parti verranno fissate insieme. Con il foro originale il corpo illuminante risulterà stranamente inclinato verso l’altro. Le due parti possono essere saldate insieme.

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     I led sono per il montaggio superficiale, molto piccoli. Un angolo smussato indica la polarità da rispettare. Si esegue una stagnatura preventiva dei contatti e poi si salda il led ad uno spezzone di filo bianco, quello più sottile, e si esegue un test (inserendo una resistenza di valore opportuno) per verificare che il led sia funzionante e la saldatura corretta.

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     Per evitare che le guaine di plastica possano fondere saldiamo per prima quella esterna, alla base del palo. Tutta la struttura metallica verrà collegata al polo negativo dell’impianto. Posizioniamo un pezzetto di carta a fare da isolante nel corpo illuminante, quindi infiliamo il cavo collegato al led. Il led viene fissato al lampione sfruttando le saldature interne alla lastrina.

lamp_p1img24     Infine diamo al lampione la sua tipica forma sfruttando un contenitore con la forma adatta, ad esempio la boccetta del fluido per il fumo delle locomotive. A questo punto possiamo pulire i lampioni dai residui di grasso e polvere e passare alla verniciatura.

      Nella prossima parte vedremo il posizionamento dei lampioni sul plastico. Alla prossima.


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